Come è possibile credere, amare e dubitare?
Come possono coesistere nello stesso cuore due dimensioni così contraddittorie?
Come è possibile credere, amare e dubitare?
Come possono coesistere nello stesso cuore due dimensioni così contraddittorie?
Scelgo di incontrare il Signore.
Mi concentro e vado oltre le mie preoccupazioni e i miei pensieri.
Faccio un segno di croce ed esprimo interiormente il desiderio di stare alla Sua presenza.
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Come è possibile credere, amare e dubitare?
Come possono coesistere nello stesso cuore due dimensioni così contraddittorie?
L’amore di Gesù si rivela in questa profonda accettazione: i discepoli si prostrano a lui in segno di amore eppure, nel loro cuore, dubitano di lui. Quanto ci pesa dubitare quando amiamo qualcuno. Ci sentiamo quasi di tradire quell’amore e spesso lasciamo i dubbi nei nostri pensieri perché è più facile negare ciò che abbiamo pensato rispetto a ciò che abbiamo pronunciato.
Il dubbio nasce dalle paure, dalle insicurezze. Ecco perché Gesù le accetta. Il dubbio nasce dalla vulnerabilità, dalla fragilità. Il dubbio rivela tutta la nostra umanità. Ecco perché Gesù, implicitamente, lo considera a fondamento di una fede vera: non può esserci verità se non c’è autenticità e non possiamo essere autentici se non rispettiamo la nostra umanità. Dio ci vuole veri, amanti sinceri per essere testimoni credenti. Non ci vuole perfetti, ci vuole noi.
Il segreto non è negare i dubbi che intimamente abitano il nostro cuore ma è usare quei dubbi per metterci in movimento, alla ricerca di un Dio che ci convinca davvero.
“Andate e annunciate” è il lascito di Gesù: sì, possiamo amare anche se siamo vulnerabili fino a dubitare; possiamo e dobbiamo andare nel mondo annunciando l’amore profondo che proviamo per il Signore, nonostante tutte le nostre debolezze.
“Io sono con noi tutti i giorni” è la sua ultima rassicurazione: la presenza del Signore è una forza che colma ogni mancanza. Il suo non è un addio che lascia un vuoto ma è un invito a vivere la vita rivolti a-Dio. Lui è sempre con noi.
Visualizzo la scena provando ad immaginare il luogo, i personaggi, i dialoghi, i toni e i gesti.
Lascio che emergano i miei sentimenti, ciò che più mi colpisce, le emozioni che provo.
Accolgo il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Quale dubbio, oggi, sento di provare nella mia fede?
Quale paura lo alimenta?
Cosa posso chiedere a Dio per trovare la risposta che mi serve, la rassicurazione di cui ho bisogno?
Come se mi rivolgessi ad un amico, parlo con il Signore e con sentimento di gratitudine gli esprimo ciò che sento di ricevere da lui in questo momento.
Recito un Padre nostro per salutarlo e uscire dalla preghiera.
“Fino a che punto è giusto perdonare un fratello se è colpevole?” è la domanda che ci facciamo tutti almeno una volta nella vita. È una domanda frutto della paura…
“Dio non voglia, questo non ti accadrà mai!”: Pietro, nella sua meravigliosa immediatezza, esprime la fragilità umana che abbiamo tutti di non voler perdere chi amiamo.
«Ma voi, chi dite che io sia». Gesù non cerca consensi ma rapporti veri, coinvolgimenti affettivi autentici: “cosa ti è successo quando mi hai incontrato?”, questa è la domanda che…
“Non le rivolse neppure una parola”. Stupisce l’apparente indifferenza di Gesù dal quale non ci aspetteremmo una risposta tanto dura. Dio non pone confini, ma non si lascia usare.
Non siamo abituati ad un Dio che si fa presente ancora prima che lo supplichiamo.
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te” è la dinamica della quotidianità, dove vivere insieme può significare anche ferirsi a vicenda e confliggere.
Il presupposto da cui parte oggi il Vangelo è che c’è un grande mistero dietro al volto del Signore che non possiamo comprendere del tutto.
Abbiamo l’istinto di pensare che il Regno dei Cieli sia qualcosa di comprensibile solo per gli angeli e raggiungibile solo nell’aldilà. E ci convinciamo che dobbiamo adattarci a un mondo…
Il male è entrato nel mondo e dobbiamo metterci il cuore in pace rispetto al fatto che Bene e male coesistono e che il seme buono crescerà sempre insieme alla…
Trasuda di umanità il gesto che oggi Gesù compie mettendosi a parlare alla folla con un linguaggio tanto semplice da poter essere compreso da tutti.
“In quel tempo” corrisponde ad un momento ben preciso. È infatti un’ora di fatica in cui l’animo di Gesù viene animato dalla paura e dallo scoramento per le tensioni sociali…
Gesù sembra partire in quarta per poi fermarsi e tornare indietro, quasi come per venirci a riprendere.
Vivere in un mondo in cui regna l’ingiustizia fa davvero tanta paura. Ci rende scoperti, ci fa sentire fragili. Amare non significa avere la certezza di essere ricambiati. Amare, al…
Se ci fermassimo a guardare le persone che ci circondando, anche noi come Gesù sentiremmo la loro stanchezza e il loro sfinimento. Il mondo sta male, l’umanità è sempre più…
Quanta dolcezza racchiusa in queste poche parole. L’amore del Signore, oggi, ha la tenerezza di una carezza e al contempo la forza di una montagna.
Gesù si manifesta ancora una volta per portare la pace dentro l’inquietudine dei discepoli dopo che hanno assistito alla sua crocifissione e dopo che, terrorizzati, hanno visto quel sepolcro vuoto.
Come è possibile credere, amare e dubitare? Come possono coesistere nello stesso cuore due dimensioni così contraddittorie?
“Se mi amate” è il presupposto di partenza che propone Gesù. Amare il Signore è il cuore del cristianesimo ed è il centro di ogni relazione umana e fraterna.
Il turbamento profondo che Gesù legge nel cuore dei discepoli è la paura dell’abbandono. Sente forte questa angoscia e la esplicita attraverso una rassicurazione che calma anche noi: “non sia…
Quante volte crediamo essenziale ciò che non lo è? Quante volte perdiamo i riferimenti e i sensi nella nostra vita? Quante volte confondiamo i “briganti” con il “Pastore”?
C’è una tristezza negli occhi dei due discepoli che gli impedisce di vedere. C’è una delusione nel loro animo per la morte di Gesù, per questa separazione a cui non…
Gesù è risorto e si manifesta ai discepoli pronunciando queste bellissime e semplici parole: “Pace a voi“. Lo fa mostrando i buchi nelle mani e le ferite sui fianchi.
Ci vuole tempo per comprendere la Resurrezione, forse non basta una sola vita per vedere e credere. Nemmeno i discepoli prediletti riescono a comprendere fino in fondo che Gesù è…
È sempre difficile accettare fino in fondo la libertà degli altri, anche quella che ha condotto Gesù ad un sacrificio così totale.
Gesù sa che il suo caro amico è morto e non si scompone davanti a questo terribile lutto. Raccoglie i discepoli e torna in Giudea a casa di Lazzaro, nonostante…
Quante volte siamo nel buio e chiediamo ripetutamente a Dio solo il perché, restando incastrati dentro l’angoscia, la paura, la tristezza. Quante volte chiediamo a Dio solo la ragione del…
L’incontro tra Gesù e la Samaritana avviene nella solitudine. Entrambi sono stanchi, abbandonati, deboli. Entrambi hanno sete.
I discepoli scoprono una grande verità e cadono con la faccia a terra presi dalla paura.
Il male è entrato nel mondo. Ce lo ricorda la Prima Lettura di oggi tratta dalla Genesi in cui il male seduce Adamo ed Eva con una tentazione potente “sarete…
C’è una rivoluzione nelle parole del Vangelo di oggi. E’ la rivoluzione dell’amore.