Il presupposto da cui parte oggi il Vangelo è che c’è un grande mistero dietro al volto del Signore che non possiamo comprendere del tutto.

Sappiamo che per vedere meglio il Suo volto i discepoli vengono portati in luogo riservato, su un alto monte. La montagna ci insegna che per raggiungere le vette più alte è necessario portare con sé l’essenziale e ci insegna cos’è il vero silenzio. Dunque, se vogliamo vedere meglio il Signore dobbiamo lasciare tutto ciò che è superfluo e dobbiamo immergerci nel silenzio.

Poi, sappiamo solo che quando Gesù si è trasfigurato il suo volto ha emanato una luce così forte da illuminare, come fa il sole, anche la materia circostante e che le sue vesti si fecero candide.
“Signore è bello per noi essere qui!”, il cuore di Pietro si sorprende e non trattiene l’entusiasmo. È questo che accade quando la luce del Signore irrompe nelle nostre vite: ci sorprende, ci attira, ci innamora!

Eppure, il mistero di Dio è troppo grande anche per i discepoli e, all’udire il suono della Sua voce, cadono a terra in preda alla paura. Il volto di Dio contempla un mistero che possiamo solo accogliere perché anche noi, come i discepoli non possiamo vederlo. C’è un mistero dentro la fede di ognuno di noi che non significa che non potremo mai conoscere il volto di Dio ma che non finiremo mai di conoscerlo.

Se non possiamo vedere Dio, come possiamo conoscerlo?

Gesù si fa mediatore, come sempre salva i discepoli e li rassicura. Gesù è Dio che si è fatto esperienza. L’esperienza è quel processo che serve per entrare dentro la conoscenza e organizzarla dandogli un senso. Gesù tocca i discepoli facendo capire loro che il Signore si può conoscere attraverso l’esperienza e soprattutto attraverso l’ascolto della sua parola.

Ascoltare (cioè contemplare) ed esperire (cioè lasciarsi toccare) sono i due canali di accesso principali per conoscere di Dio e per farci trasformare dalla luce del Vangelo. Nulla ha senso se poi non agiamo nella nostra vita alla luce di ciò che il Signore ci ha rivelato.

Ognuno di noi può vedere Dio se ascolta la Sua Parola.
Ognuno di noi può conoscere uno degli infiniti tratti del Suo volto.
Mettiamoci anche noi in disparte, facciamo silenzio e ascoltiamolo!