VATICANO, sabato 14 dicembre – A dieci giorni dall’apertura della Porta Santa si sono conclusi i Cammini Giubilari Sinodali con l’intervento di Romano Prodi. Nell’Aula nuova del Sinodo l’ex premier ha affrontato i temi legati alla geopolitica. Partendo dall’Europa, che vive un momento molto difficile. “La democrazia europea – ha detto Prodi – si sta suicidando perché si mostra come una casta chiusa. Se non si dà una vera struttura a partire dalla fine del diritto di veto rischia davvero di non avere più risposte”.
Le risposte, intende Prodi, ai nazionalismi, al leaderismo, all’assenza di dialogo da cui nascono le guerre. “L’Enciclica Fratelli Tutti offre lo strumento concreto della fraternità e del dialogo, parole messe in crisi dalle divisioni, dalla frammentazione. Ormai ogni occasione è buona per fare una guerra”. E i leader? “Una classe politica nasce solo dai corpi intermedi, strumenti dove si compone la fraternità. Senza questo passaggio ci sono solo spaccature e tutti dicono viva il leader perché almeno ci salva dalla frammentazione”.
Il cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fondazione Fratelli tutti e Arciprete della Basilica di San Pietro, le due organizzazioni promotrici dei Cammini ha introdotto l’intervento di Prodi. “Oggi non è tempo di politica nostalgica che permette di restare in una comfort zone – ha osservato Gambetti -, non serve costruire monumenti ai nostri padri, basta una memoria grata e guardare avanti non si può stare a guardare cosa fanno ora i cosiddetti politici. Semmai è il tempo della nostalgia della politica, del ritorno allo spirito originario della politica democratica. E’ il tempo di occuparci l’uno degli altri, è il tempo della fraternità su cui fondare la politica, quello che proponiamo vuole essere il passaggio all’amore politico”.
Padre Francesco Occhetta, Segretario generale della Fondazione Fratelli tutti, ha fatto infine un bilancio degli 8 incontri dei Cammini. A quello di ieri hanno partecipato i rappresentanti di 160 associazioni, movimenti, imprese, istituzioni, fondazioni, ong. E ha voluto spiegare il ruolo della Fondazione nella società. “La Fondazione che è di diritto vaticano è anzitutto un luogo relazionale inclusivo, i confini vanno oltre a quelli dell’Italia, il cuore su cui lavoriamo è la ricerca di ciò che ci dice umani oggi, in questo mondo, per arginare parole, gesti violenti, le forme di vendetta e la guerra – ha spiegato Occhetta -. Per questo il nostro invito è quello di chiedere a tutti di fare un passo indietro rispetta alla difesa della propria appartenenza a volte difesa come ideologica e di farne due avanti insieme perché sui grandi temi si possa promuovere l’umano e il principio di fraternità come il Novecento ci ha insegnato, attraverso la rielaborazione delle Carte di Diritti, Costituzioni e grandi riforme sociali”.
Articolo di Goffredo de Marchis