VATICANO, 11 NOV – Qui di seguito l’intervento di S.E. Card. Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica di San Pietro, presidente della Fabbrica di San Pietro e della Fondazione Fratelli tutti in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto Microsoft “La Basilica di San Pietro: AI-Enhanced Experience”.
La Basilica di San Pietro è come il cielo stellato in una notte d’estate: resti incantato dal suo splendore, dalla sua munificenza.
Rischia però di essere un muto testimone della “infinita bellezza” se l’intelligenza non si arricchisce di conoscenza e l’aspirazione del cuore non è nutrita da un’esperienza spirituale.
Occorrono un astrolabio, un cannocchiale e un telescopio per conoscere le stelle; e ci vuole una navicella spaziale per penetrare il cielo stellato. Tale esperienza può cambiarti le prospettive. L’amministratore della Nasa, Bill Nelson, nel 1986 poté guardare il mondo dal finestrino dello Space Shuttle. Recentemente ci ha detto: “I didn’t see racial divisions, I didn’t see religious divisions, I didn’t see political divisions. I saw this beautiful Earth, where we are all citizens of the planet Earth”.
Per questo, tre anni fa, la Fabbrica di San Pietro ha iniziato a pensare a un “osservatorio astronomico” e a una “navicella spaziale” per la Basilica. In tal senso, scegliemmo la tecnologia informatica come opportunità di sviluppo della missione. E oggi siamo giunti a definire un piano coordinato di servizi e di attività di comunicazione per una “Basilica in uscita”.
In questi anni, non senza fatica, abbiamo affrontato la splendida sfida del rapporto tra l’uomo e la tecnica con lo spirito di fraternità, che ha animato importanti collaborazioni improntate alla circolarità, di competenze, di punti di vista e di mezzi, con il comune obiettivo di favorire la crescita umana delle persone.
Abbiamo così potuto strutturare un sistema informativo della Fabbrica, mettere a servizio degli Uffici un Enterprise Resource Planning (ERP) e avviare il processo di informatizzazione della gestione documentale, archivistica e delle risorse umane; inoltre, abbiamo realizzato il primo step del Building Information Modeling (BIM) della Basilica.
Poi, sono state create piattaforme e app per offrire servizi ai pellegrini e ai visitatori al fine di favorirne l’esperienza in San Pietro; e sono stati resi maggiormente comprensibili – tramite i linguaggi multimediali, l’impiego dell’Intelligenza Artificiale e la proposta di corsi di formazione – i significati custoditi dal complesso monumentale. In tal senso, lo sforzo è quello di decodificare per l’uomo di oggi, con l’ausilio della tecnologia digitale, l’intreccio di storia, arte e spiritualità che fanno della Basilica un unicum al mondo.
D’altronde, la Chiesa fa questo da sempre, cercando di comunicare la propria fede nel divino attraverso i linguaggi del tempo e del contesto culturale di appartenenza. Il prossimo 25 novembre presenteremo il piano di comunicazione della Basilica con la rivista Piazza San Pietro a cura di Padre Enzo Fortunato.
Oggi vi presentiamo il nuovo portale web della Basilica – realizzato grazie alla generosa collaborazione di Assist Group – e la Basilica di San Pietro portata nello spazio virtuale attraverso un connubio virtuoso di tecnologia e umanesimo, grazie al dono che Microsoft ci ha fatto. Le due creazioni, il portale istituzionale e la Basilica virtuale, sono l’una l’occhiello e l’altra il fiore all’occhiello della “missione digitale” della Fabbrica di San Pietro.
Presento brevemente l’occhiello. Il portale della Basilica è un vero e proprio ecosistema, all’interno del quale confluiscono diverse tecnologie: una piattaforma integrata, ad architettura aperta e scalabile, Mobile First, alla quale chiunque può accedere.
Nella metafora del cielo stellato, il portale rappresenta l’osservatorio astronomico. Vi troverete innanzitutto l’astrolabio, capace di indicare in tempo reale la situazione dei flussi, suggerire percorsi di visita, ispirare il cammino spirituale attraverso la proposta di itinerari specifici e di favorire la scelta di visite in orari e giorni favorevoli. Viene offerta una sorta di mappa per l’orientamento, con a disposizione una piattaforma di prenotazione degli accessi, una app per servizi e audioguide digitali.
Poi, al visitatore viene offerto l’utilizzo di un cannocchiale per avvicinarsi alla vita della Basilica: informazioni e notizie, documentazione e narrazioni, video e audio saranno online. Il cannocchiale mostrerà contenuti storico-artisitici e spirituali, utilizzerà l’IA per approfondimenti, potrà zoomare sull’archivio storico, aprire dei “medaglioni” sulle news, rendere accessibile la nuova Rivista “Piazza san Pietro”, ecc.
Ultimo, come un fiore all’occhiello, sarà a disposizione un telescopio, potente strumento in grado di far penetrare nei significati reconditi e mettere in contatto con l’interiorità. Proporrà la vista della Basilica in 3D in fotogrammetria, alcuni itinerari immersivi, un programma educativo modulato sul modello Minecraft, lo streaming delle celebrazioni, i podcast con meditazioni, ecc. Lo scopo del telescopio, che con il dott. Brad Smith abbiamo condiviso fin dall’inizio del nostro primo incontro davanti alla Pietà di Michelangelo due anni or sono, è lo svelamento dell’ispirazione sottesa alla bellezza, la quale, secondo Von Balthasar, è deputata a “incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice astro del vero e del bene e del loro indissolubile rapporto”.
L’ecosistema digitale, che sarà fruibile dal 1° dicembre, è un contenitore che mette a sistema le tecnologie, razionalizza e semplifica le attività, e può aiutare ciascun pellegrino a “vivere” la Basilica nella sua essenza spirituale.
Il portale vuole accompagnare il visitatore fino sulla soglia della navicella che lo condurrà a vivere un’esperienza spirituale. Il pellegrino potrà salire sulla navicella della Chiesa guidata da Cristo, il cui nostromo è Pietro con il suo successore Francesco, e i suoi marinai sono le persone che si possono incontrare in Basilica, direttamente (sacerdoti, sampietrini, guide accreditate, pellegrini…) o attraverso i canali messi a disposizione nella sfera digitale.
Se le persone entrando in qualche modo in Basilica avranno intuito il Mistero che l’ha ispirata e che la irradia, la nostra missione si sarà compiuta.